Il topinambur, che già pare un po’ sfortunato sin dal nome, si rivela un ottimo alleato per tantissime preparazioni deliziuoseh, tra cui questa vellutata tutta setosità e morbidezza, enfatizzata da qualche goccia di olio al rosmarino e una pioggerellina di pinoli tostati. No, non ci ha morso il Pascoli: provate e ci direte!
l topinambur è un girasole. Vi abbiamo lasciato a mascelle aperte? Eppure di questo si tratta: noto anche come girasole del Canada, girasole selvatico e carciofo di Gerusalemme, vede le sue origini nell’America centrale del Nord.
Ovviamente, del Topinambur noi conosciamo prettamente il bulbo commestibile, spesso conosciuto anche con il nome di maledetto me e il giorno in cui ho deciso di comprare sto coso, adesso che me ne faccio?
Va sempre allo stesso modo, non è vero? Di primo acchito, vediamo questa curioso bulbo al supermarket, in mezzo a finocchi e broccoli. Ci colpisce per la sua forma curiosa, una radice marroncina e butterata dalla forma irregolare.
In preda ad un attacco di masterchefite acuta lo mettiamo nel nostro carrello, ripromettendoci di cercare immediatamente una possibile ricetta per esaltarne il gusto e far una gran bella figura con i nostri cari.
Panico in cucina.
Ma dopo una breve scorsa sul web e qualche decina di ricette, la nostra fronte inizia ad imperlarsi e il battito cardiaco accelera leggermente. Perché scopriamo che praticamente tutti i procedimenti indicano di pulire il bulbo accuratamente, sbucciandolo con un pelapatate o un coltellino.
Ora, se avete visto almeno una volta un topinambur sapete che la sua forma è regolare come il circuito di Monza del motomondiale. Tutto curve, angoli stretti, shicane inconcepibili e un paio di vicoli ciechi che se li imbrocchi non ne esci sano. “Magari lo cucino domani, che ho più tempo” è la frase classica con cui ci apprestiamo a rimettere nel frigorifero lo sventurato ingrediente, dimenticandocene fino a quando non arriverà a bussare direttamente sulle bottiglie dell’acqua gassata, oramai prossimo al cestino dell’umido.
Lo sappiamo: il topinambur è un bel tubero da pelare. Ed è per questo che nella ricetta che segue, ci limiteremo a pulirlo ben bene e a farlo risplendere, senza sognarci manco per l’anticamera del cervello di privarlo della sua buccia edibile.
Tadaam! Sorpresa!
È uscito il nostro primo libro!
L’insostenibile leggerezza vegetale, un viaggio nel mondo della cucina plant based con 80 ricette originali e nuove, con alcuni grandi classici. Un grande viaggio attraverso la nostra storia, smontando i più comuni preconcetti legati al mondo dell’alimentazione veg. Insomma, un libro per chi non si accontenta della solita minestra.
La ricetta della Vellutata di Topinambur
La vellutata di topinambur è una gustosa e nutriente opzione per una gustosa pietanza invernale. Questa ricetta, che utilizza il topinambur come ingrediente principale, è semplice da preparare e la sua consistenza cremosa garantirà una calda coccola palatale.
DUE INFO VELOCI
INGREDIENTI
PASSO A PASSO
ANCORA UNA COSA
Volendo, si può aggiungere un tocco più crunchy al piatto con dei crostini di pane leggermente rosolati in padella con un filo d’olio e dell’origano secco.